VISITA

martedì 3 giugno 2008

Leggo sul sito "www. corriere.it" e riporto alla lettera

Iran, Ahmadinejad:

«Israele è alla fine»

TEHERAN - Israele «è alla fine e verrà presto eliminato dalle carte geografiche» ha ribadito il presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, alla vigilia della sua partenza per Roma, dove parteciperà al vertice della Fao. «Il regime sionista criminale e terrorista, che ha una storia di 60 anni di saccheggi, aggressioni e crimini - ha affermato Ahmadinejad, citato dall'agenzia Irna - è alla fine e verrà presto cancellato dalle carte geografiche». Ahmadinejad parlava agli ospiti stranieri arrivati a Teheran per assistere alle cerimonie per il 19esimo anniversario della morte del fondatore della Repubblica islamica, l'ayatollah Khomeini. Il presidente iraniano nello stesso discorso ha profetizzato anche la fine della potenza americana. «Il tempo delle potenze tiranniche è finito - ha detto Ahmadinejad - e con la vigilanza e la solidarietà tra i popoli, gli Usa e tutte le potenze sataniche se ne andranno e la giustizia arriverà».


Non sa il Corano, il maestro lo uccide

L'episodio in Pakistan. Il maestro, autore dell'omicidio, è già stato arrestato

Atif, 7 anni, cieco dalla nascita, è stato prima appeso a testa in giù a un ventilatore, poi bastonato

ISLAMABAD (Pakistan) - Un bambino cieco di 7 anni, Mohammad Atif, è morto lunedì in una madrassa pachistana. La sua colpa: non aver imparato a memoria alcuni versetti del Corano.

Il papà, un bracciante nel paese di Vehari, zona di campi di cotone nella provincia orientale pachistana del Punjab, lo aveva iscritto 8 mesi fa in una madrassa, una scuola religiosa. Ma il maestro, Maulvi Ziauddin, ha scoperto che Mohammed non aveva memorizzato alcuni passi del Corano. Mercoledì scorso, per punirlo lo ha appeso a testa in giù al ventilatore del soffitto. Una volta liberato, Mohammad piangeva e allora il maestro lo ha picchiato con un bastone per farlo tacere. Il giorno dopo, il bambino è stato trovato morto nella stanza di Ziauddin, che si era dileguato.

Gli altri studenti e la famiglia hanno raccontato la storia alla stampa. Il cugino della vittima, Mohammad Amir, ha detto che, dopo essere stato slegato, il bambino «era isterico e gridava. Il maestro lo ha picchiato col suo bastone e Atif si è zittito. Poi lo ha fatto distendere in un'altra stanza e ha messo un lucchetto alla porta. Giovedì sera, mi ha dato la chiave del lucchetto e se n'è andato. Quando ho aperto la porta, ho trovato Atif morto». La causa: violenze fisiche e soffocamento secondo l'autopsia. Il bambino, cieco dalla nascita, era già stato picchiato dal maestro con un bastone di ferro. Ma i genitori lo avevano curato e poi rimandato a scuola, nella speranza che diventasse un mullah un giorno.

Ziauddin, catturato giovedì sera dalla polizia, ha confessato di aver picchiato il bambino e di averlo legato e tenuto appeso per mezz'ora. Aveva punito altri ragazzi in passato, ha aggiunto. A suo dire, Mohammad era troppo fragile. Il premier Yusuf Raza Gilani ha ordinato un'inchiesta e il maestro sarà processato per omicidio. Ma agli occhi di alcuni pachistani, attenti osservatori della società, la morte del bambino non è una sorpresa. «Le punizioni fisiche sono sistematiche nelle scuole religiose», dice al telefono da Karachi Abdul Waheed Khan, fondatore della «Bright Educational Society», istituto che si occupa di formazione degli insegnanti, che ha convinto 350 madrasse a insegnare anche materie come scienze e inglese oltre al Corano. «È un problema presente anche nelle scuole statali, ma in misura assai minore», aggiunge. Nel 1990, Khan ha lavorato in una madrassa per un anno per capire come funzionano. «Che vita è questa per i bambini? — disse dopo l'esperienza — Non potevano giocare. Ho visto abusi sessuali e stupri. Apprendevano da insegnanti senza alcuna preparazione».


Nessun commento: